venerdì 8 febbraio 2008

analisi e impostazione network video

Mi piace risultare una persona onesta e trasparente, così renderò partecipe
chi legge questo blog ... anche di parte degli scritti che scambio con persone
che mi interpellano e mi consultano per capire come affrontare e impostare
un network video attraverso la tecnologia digital signage.

Spero possano risultare utili anche ad altri imprenditori che sono interessati
a questo business.
Ho evitato di inserire oltre all'intestazione di questo preventivo, anche la parte
relativa ai costi, che va calcolata di volta in volta in base alle esigenze del
cliente.
Quindi....


Descrizione servizio:
servizi tecnici

  • installazione dei video-device
  • connessone da adottare per i player
  • logistica e costruzione “regia” network
servizi per avvio network
  • template di gestione
  • gestione network
  • creazione contenuti
  • personalizzazione network

La procedura che consiglio e propongo per iniziare un network è la seguente:

  1. individuazione location ideali per installazione device-video
  2. verifica possibilità diverse di installazioni all’interno delle location
  3. verifica connessioni disponibili
  4. iniziare la promozione degli spazi
  5. rendere operativo il sistema
  6. personalizzare la gestione dei contenuti
  7. creare una propria “visione” del network (per discostarsi dalla semplice visualizzazione di spazi pubblicitari, e rendere i video degli “spazi interessanti”).

Le fasi sopradescritte vengono da me analizzate e organizzate insieme al cliente; sono necessari dei sopraluoghi per determinare l’esatta disposizione dei monitor e la corretta installazione (per evitare riflessi, ingombri, etc), per impostare una gestione che sia condivisa con chi, in seguito, ne sarà il responsabile e il gestore, nonché il rivenditore degli spazi quindi la persona a cui l’investitore deve riporre fiducia e affidare i propri investimenti.

Personalmente credo solo nell’impostazione dell’avviamento, almeno iniziale, step by step, cioè di un gradino alla volta attraverso il quale il cliente si rende autonomo e capace di distaccarsi completamente dal fornitore e gestirsi il proprio network. Imparare quali sono le logiche tecniche dei sistemi adoperati, il funzionamento dei software acquistati sono parti importanti e fondamentali del mio lavoro di costruzione, insieme al cliente, della sua personale “regia” del network, cosicché in seguito egli possa impostare con la propria visione del sistema il proprio network.

Il servizio da me offerto è suddivisibile in due parti:

  1. la fornitura unica della consulenza relativa all’avviamento e la personalizzazione del network
  2. la fornitura di un pacchetto completo, comprensivo di materiali, installazione e assistenza

consulenza

  • analisi location (punti di forza e debolezza)
  • analisi servizi di connessione (verifica delle connessioni disponibili e loro fattibilità, tempi e costi)
  • operatività di sistema (rendere funzionante il sistema)
  • avviamento del network (consegna template iniziali, impaginazioni e funzionamento)
  • I step di personalizzazione network

fornitura

  • vendita video-device
  • installazione
  • assistenza tecnica

venerdì 1 febbraio 2008

marketing operativo


Vorrei riportare una bella descrizione di ciò che rappresenta il marketing operativo.
In questo ramo del mkt si vuole stabilire l'attività e l'oggetto di Taska
www.taska.info


L’operative marketing: strumenti, obiettivi, opportunità, continuità Le iniziative di operative marketing, dalle attività di promozioni sul punto vendita alle operazioni di visual merchandising, vanno considerate tra gli strumenti più importanti e di valore tattico ai quali fa ricorso l'impresa che distribuisce i prodotti della propria gamma servendosi dei diversi canali del settore Trade (DO, GDO, Retail). Le promozioni sul punto vendita (in store promotions) vantano una doppia valenza strategica: imprimono una spinta commerciale orientata verso i consumers e fungono da reale supporto di tipo operativo, orientato a dare una più incisiva visibilità al marchio (e, di conseguenza, all'immagine aziendale). Tutto ciò, aspetto palese e certamente meritevole di ulteriore considerazione ed attenzione, avviene all'interno dei singoli punti vendita: è localizzato, cioè, dove il confronto tra competitors vive una fase decisiva scandita e dettata dalle scelte di acquisto operate da parte dei consumatori. A loro volta, le attività di merchandising (quali le iniziative volte all’allestimento ed al posizionamento di appositi floor stands e vetrine, alla gestione ed al controllo dello spazio-prodotto) sono alcuni importanti strumenti rafforzativi della presenza e dell’immagine del brand perché consentono una particolare ed evidente visibilità dei prodotti agli occhi dei consumers, dal momento che tali supporti, per loro stessa natura tecnica, agiscono in modo impattante a livello visivo. Di solito, le imprese investono in questi ma anche in altri strumenti dell’operative marketing, ma, nei momenti recepiti e vissuti come difficili dal mercato (per esempio: una fase transitoria in cui si assiste ad una contrazione dei consumi), tendono a ridurre i budgets da destinare a queste attività tattiche e strategiche di supporto all'immagine, alla visibility ed alle vendite. Pur comprendendo le legittime valutazioni e perplessità espresse da parte di alcune aziende preoccupate di razionalizzare i costi in periodi che sembrano mostrare alcune difficoltà ed alcune incertezze congiunturali, occorre sottolineare che non imprimere un livello minimo di continuità alle iniziative di marketing operativo significa offrire (diciamo pure: regalare) un vantaggio, in termini di maggiore visibility, a quella parte di propri competitors che, invece, investe con maggiore costanza (e ciò non significa con minore accortezza) nei supporti in questione. Più o meno in forma consapevole e sempre nell'ambito delle loro scelte d'acquisto, i consumatori tendono a privilegiare, prevalentemente, i prodotti e le offerte promozionali che, in maniera più marcata e più costantemente, vengono fatti ricordare e/o conoscere dagli stessi supporti dell’operative marketing: presentazione dei prodotti, distribuzione di sampling, degustazioni, consegna di buoni sconto e di omaggi da parte di hostess, azioni di tentata vendita, floor stands posizionati e ordinatamente strutturati secondo le logiche del visual mercahandising e dedicati ad una determinata linea di prodotti, coordinata gestione del rapporto tra spazio e prodotto negli scaffali del punto vendita, capillare distribuzione door-to-door di depliants, etc. E’ indubbio che, tra i diversi fattori che influiscono sul livello di penetrazione del mercato da parte dei prodotti di un’impresa, anche la stessa continuità nella presenza (e, dunque, nella proposta) contribuisce ad attrarre maggiormente i consumatori verso i prodotti dell’azienda stessa: la costanza non può che premiare, mentre le pause tendono, se non a vanificare del tutto, almeno a sminuire ed a svilire gli sforzi (operativi e finanziari) precedentemente profusi per dare maggiore impatto commerciale alla propria presenza nelle superfici di vendita, indipendentemente dalla loro dimensione e localizzazione geografica. In un contesto sempre più spietatamente competitivo come quello attuale, il marketing operativo, seppur di per sé rappresenti una gamma di strumenti tradizionali, riveste ancora una funzione centrale e riserva delle reali opportunità per le aziende, in particolare per quelle aziende che ne sanno recepire il valido livello tattico-strategico abbinato (guai a dimenticarlo) ad un’indispensabile soglia minima di costanza temporale.

Marco Mancinelli